Lexenia, realtà della formazione operante in ambito legale da un decennio – fondata nel 2014 da Benedetta Riccomi e Antonio Albanese – è oggi parte del contesto innovativo della società Aius srl dell’ing. Enrico Giannini e dell’ avv. Alessandro Buralli, già fondatori della testata nazionale e della realtà di formazione nazionale Altalex.
Lexenia ha il privilegio di affidarsi ad un Comitato scientifico di grande prestigio, che comprende magistrati ordinari (in buona parte consiglieri o presidenti di Cassazione), magistrati amministrativi, professori universitari di ruolo e avvocati. Il Comitato scientifico e un centinaio di docenti ed autori, rigorosamente selezionati, collaborano altresì alla redazione di Dispense, Saggi e Note a sentenza, che confluiscono nella sezione Letture del nostro sito internet, allo scopo di offrire agli utenti, gratuitamente, un’ulteriore occasione di maturazione culturale e professionale.
I corsi sono strutturati scegliendo, per ciascun tema, tra i massimi esperti italiani della materia interessata, i quali ben conoscono l’esigenza di coniugare le conoscenze teoriche con una metodologia pratica intesa nel senso più alto del termine: compito dell’avvocato è la soluzione dei problemi concreti. Per questa ragione, l’informazione, l’aggiornamento e l’apprendimento sono tutti calibrati sulla necessità di pervenire alla soluzione delle controversie giudiziarie e all’ottimale predisposizione dell’attività stragiudiziale, attraverso l’analisi del fatto cui applicare il dato giuridico ed il collegamento tra diversi rami e settori del diritto.
Ciascun Corso è aperto ad osservazioni e risposte ai quesiti. Il confronto tra le diverse categorie professionali, tra relatori di prestigio e partecipanti, nonché tra i partecipanti stessi, consente un intreccio di relazioni e stimola l’interazione tra professionisti di diversa estrazione e provenienti da differenti aree geografiche.
Lexenia aspira a distinguersi per la personalizzazione, per la cura costante del rapporto con i discenti e con i docenti, per una procedura selettiva dei Corsi e degli insegnamenti che non punti sulla quantità, ma sulla qualità dei percorsi formativi.
Le parole d’ordine che ispirano questo ambizioso progetto sono chiare: massima qualità della formazione, reclutamento meritocratico dei docenti, solidità e concretezza del metodo, selezione delle informazioni e dei contributi.
L’ampiezza del respiro culturale costituisce per Lexenia un’esigenza etica prima ancora che sistematica. Lexenia ripudia l’impoverimento del pensiero prodotto dal continuo ricorso alla sintesi frettolosa, allo schematismo, a strumenti didattici inadeguati: non conclusioni già pronte formate da altri, ma l’invito a quello sforzo ricostruttivo che consenta all’avvocato il coordinamento tra il dato empirico e il dato giuridico, indispensabile per elevare il proprio livello culturale e professionale e rendere omaggio alla propria indispensabile funzione sociale a presidio del cliente, della collettività e della giustizia.
Il diritto, da sempre in continuo mutamento, oggi più che mai prende direzioni ondivaghe e segue rotte contraddittorie: né la trattatistica, né, tanto meno, la preparazione manualistica, sono più sufficienti a far fronte alla crescente complessità della professione forense. Al di là delle indispensabili nozioni teoriche e di un costante aggiornamento, il tratto distintivo dell’avvocato è l’attitudine al ragionamento giuridico.
Per raggiungere questi risultati occorre un metodo, che i nostri Corsi, Master, Seminari (in aula o webinar) perseguono attraverso i seguenti punti chiave:
– le lezioni teoriche prendono spunto o si riallacciano a casi pratici e a temi che richiamano i modelli della realtà concreta emergente dalla casistica giurisprudenziale;
– nel corso della lezione teorica si propongono questioni giuridiche affidando ai partecipanti un tempo di riflessione che consenta loro di immaginare più soluzioni possibili e, tra esse, la soluzione preferita;
– il costante dibattito sugli argomenti trattati a lezione e sulle questioni proposte favorisce al massimo grado la partecipazione attiva degli avvocati iscritti, e dunque l’apprendimento e la memorizzazione;
– la partecipazione attiva e il dibattito costante mirano a rappresentare le difficoltà e il contesto del tema trattato, inquadrato nella sua trasversalità, e consentono di evidenziare gli errori di ragionamento e di suggerire i miglioramenti necessari;
– il metodo di insegnamento si fonda sulla specificità della professione forense e sulla conseguente necessità che l’impostazione espositiva, la logica interpretativa e la modalità argomentativa siano calibrate con peculiare riguardo all’esercizio dell’attività e al ruolo degli avvocati.