Scuole

per diventare il candidato vincente

L’ampiezza del respiro culturale costituisce per Lexenia un’esigenza etica prima ancora che sistematica, ma è anche indispensabile presupposto per il conseguimento dell’obiettivo finale della Scuola avvocati e della Scuola magistrati: superare l’esame da avvocato, vincere il concorso in magistratura.

Le due Scuole Lexenia ripudiano l’impoverimento del pensiero prodotto dal continuo ricorso alla sintesi frettolosa, allo schematismo, a strumenti didattici inadeguati. Le Scuole Lexenia non rinunciano a nessuno strumento della tecnica e della modernità, ma non sostituiscono la memoria con il computer né il ragionamento con le banche dati: non conclusioni già pronte formate da altri, ma l’invito a quello sforzo ricostruttivo che consenta al candidato il coordinamento tra il dato empirico e il dato giuridico, indispensabile in sede di esame e di concorso.

Anche le Dispense, le Rassegne e le Schede di sintesi predisposte per gli iscritti beneficiano di questa impostazione e mirano al conseguimento dello stesso obiettivo.

il Metodo

Al di là delle indispensabili nozioni teoriche e di un costante aggiornamento – attributi di norma comuni ad un’ampia fascia di esaminandi e di concorrenti – i tratti distintivi del candidato vincente sono l’attitudine al ragionamento giuridico, la consuetudine con i ritmi e le difficoltà, anche psicologiche e fisiche, che caratterizzano le prove d’esame, nonché la capacità di mettere a frutto le proprie conoscenze per mezzo di una sintesi appropriata, uno svolgimento ordinato delle questioni proposte dalla traccia, uno stile linguistico limpido e preciso.

Per raggiungere questi risultati occorre un metodo, che le Scuole perseguono attraverso i seguenti punti chiave:

  • le lezioni teoriche prendono spunto o si riallacciano a casi pratici e a temi che richiamano i modelli delle prove d’esame;
  • nel corso della lezione teorica si propongono questioni giuridiche affidando ai partecipanti un tempo di riflessione che consenta loro di predisporre uno schema sintetico raffigurante l’ordine di trattazione degli argomenti, il loro svolgimento ragionato, più soluzioni possibili e, tra esse, la soluzione preferita;
  • le numerose esercitazioni pratiche mirano a rappresentare le difficoltà e il contesto dell’esame o concorso, per mezzo di simulazioni delle prove che ne riproducano identiche tempistiche e modalità operative: allo scadere del tempo assegnato (8 ore per magistratura, 7 ore per avvocatura), gli elaborati vengono ritirati per essere in seguito corretti, con giudizio motivato, secondo gli stessi criteri cui si attengono le commissioni d’esame e infine riconsegnati e discussi sia collettivamente sia individualmente con ciascun iscritto, al fine di evidenziare gli errori e di suggerire i miglioramenti necessari;
  • i temi, pareri ed atti giudiziari assegnati per casa seguono lo stesso procedimento di correzione e discussione;
  • periodicamente, si effettuerà una ricognizione dei temi, pareri ed atti già svolti in aula e a casa, al fine di valutare i progressi e le persistenti difficoltà dei partecipanti;
  • il metodo di insegnamento di ciascuna delle due Scuole si fonda sulla specificità del concorso in magistratura e dell’esame da avvocato: tiene conto della loro profonda differenza strutturale, della diversa composizione delle commissioni esaminatrici e della conseguente necessità che l’impostazione espositiva, la logica interpretativa e la modalità argomentativa siano calibrate in maniera distinta e peculiare per un Corso e per l’altro.